martedì 23 marzo 2010

Ivana Trump non divorzia più da Rossano Rubicondi

Ivana Trump e Rossano Rubicondi

“Capita che nei matrimoni ci siano momenti di crisi, si bisticcia, ma attualmente Rossano è mio marito.”

Lo è e lo resterà, peraltro! In pratica Ivana Trump ha fatto capire tramite un’intervista al settimanale Diva e Donna che non intende affatto divorziare da Rossano Rubicondi (attuale inviato dell’Isola dei Famosi). E i documenti di divorzio già mostrati qualche tempo fa dallo stessa rivista??? È qui il “trucco” (se si può chiamare tale): erano inerenti solo ad una richiesta di divorzio, ci tiene a precisare la Trump!

Dunque tutto è bene quel che finisce bene. E noi che eravamo già pronti a versare fiumi d’inchiostro sulla “singletudine” dei due piccioncini…

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È amore tra Simona Ventura e Luca Dorigo? Lui ha l'ordine di non parlare!

Luca DorigoPochissimo tempo fa, Alfonso Signorini ha spiazzato tutti dichiarando in tv che ci sarebbe una storia d’amore in corso tra una nota conduttrice Rai ed un ex tronista suo frequente ospite. Ricordate?

Ebbene, tra le varie possibilità a cui si era pensato c’era quella di Simona Ventura e Luca Dorigo. Proprio quest’ultimo ha ora dichiarato al settimanale Diva e donna (in edicola domani) che sull’argomento non ha niente da dire; nulla di male, ovviamente, ma è il motivo della sua reticenza a renderci alquanto sospettosi:

“Mi hanno imposto il silenzio stampa. Mi hanno detto di non dire niente.”

Ah, gliel’hanno detto? Ma così, più che un silenzio stampa, ci sembra una dichiarazione fin troppo eloquente. O siamo noi troppo abituati a pensar male?…

Monica Bellucci col pancione su Vanity Fair

Monica Bellucci

Mi avevano consigliato di fare subito il secondo figlio, ma non ero pronta. E quando mi sono sentita pronta speravo che arrivasse in fretta. Ma i bambini non sono film, non è che si organizzano mettendo intorno a un tavolo un regista o un produttore…

La dichiarazione che avete letto è stata rilasciata da Monica Bellucci a Vanity Fair (in edicola domani). L’attrice quarantaquattrenne, incinta per la seconda volta (ricordate? ne avevamo già parlato), appare anche sulla copertina del periodico… col pancione in evidenza! Ma invita le donne “non giovanissime” a non seguire il suo esempio:

È vero che fare i figli tardi richiede coraggio perché si corrono rischi, per i bambini e per se stesse. Ma io non mi sento coraggiosa, solo molto fortunata. Ho avuto una bambina sana, un parto naturale come una contadina dell’Umbria, e finora anche questa seconda gravidanza è bella e semplice. Ma non sono assolutamente un esempio da seguire.

Top secret, almeno per il momento, il luogo in cui la Bellucci metterà al mondo il suo bebè. Ma sicuramente di questa gravidanza si parlerà ancora…

Via | Corriere della sera

VIDEOCHAT EROTICA

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Aldo Busi: "Sono un pazzo su quell'Isola volevo morire"

Aldo Busi: "Sono un pazzo su quell'Isola volevo morire"
ROMA - Dieci chili in meno e molta rabbia in più. Incazzatura vera contro i travisamenti, gli equivoci, le mezze frasi, le condanne che il grande circo mediatico ha pronunciato dopo la sua rinuncia all'Isola dei famosi. Oltre che come scrittore, Aldo Busi è unico come personaggio. Un combattente: ha già pronta una serie di querele contro chi lo ha accusato di apologia della pedofilia. Dice: "A memoria di uomo, di donna e perfino di frocio, non c'è traccia di un tale abominio, non dico in Aldo Busi persona e scrittore, ma in nessuna parte della mia famiglia. Quando parlo della pedofilia mi riferisco a quella altrui, così come quando parlo della frode fiscale il pensiero non va a me che ho sempre pagato le tasse, ma a tutti coloro che le evadono. E' ora di finirla con l'idea che il criminale non è colui che commette il crimine ma quello che lo denuncia".

L'accusano anche di avere dato dell'omofobo al Papa.
"Ma non mi riferivo a un papa specifico, bensì a un orientamento storico della Chiesa. Anche se, quando era cardinale, Ratzinger promosse in un documento la condanna più efferata dell'omosessualità. Da papa è certamente più cauto".

Va via dall'Isola, torna in Italia, manda una lettera a Simona Ventura, in cui precisa alcune cose. La lettera viene letta in televisione, qualcuno subito dopo si è affrettato a dire che Busi ha fatto marcia indietro.
"Marcia indietro io? Ma siamo pazzi. Quando apro un sillogismo sono io a chiuderlo. Nessuno può farlo al posto mio. Fare marcia indietro equivarrebbe a rinnegare la mia opera, il mio passato di scrittore".

Si è anche parlato di censura, di quello che si può dire o non dire in televisione.

"Ho infranto un tabù. Ho cercato di portare nel cosiddetto entertainment la società e la politica. Ho lavorato per otto anni ad Amici, vedevo questi ragazzi e ragazze completamente spersonalizzati. Ballano e cantano come fichi secchi caduti dal nulla".

Un po' come all'Isola dei famosi.
"Identica cosa: molto spettacolo, poca informazione. La grande tabe italiana è che il potere politico domina l'informazione e non il contrario. Se migliaia di ragazzi vogliono ballare, cantare, fare spettacolo e nessuno più desidera studiare fisica, matematica, biologia, medicina, letteratura, bisognerà spiegargli, prima o poi, che un paese così è destinato a morire".

E' quello che lei ha cercato di fare all'Isola?
"Vanamente. Dalle bocche degli altri naufraghi non è mai uscita una parola di preoccupazione per la politica, per l'economia, per il lavoro che non c'è, per le sorti del paese. Niente. Come se vivessero dentro una bolla di sapone. E sa cosa le dico? La bolla di sapone è di destra. Mentre l'acqua corrente e gratuita è di sinistra".

Questa è la prima volta che la sento. Ma in fondo un naufrago pensa soprattutto alla propria sopravvivenza.
"Sbaglia. Un naufrago in compagnia, sopravvive solo se sopravvivono gli altri. Finché sei in un gruppo sei costretto a pensare anche agli altri".

Diciamo la verità non sembravate proprio un gruppo compatto.
"Perché non eravamo dei veri naufraghi, ma naufraghi televisivi. E' una cosa molto diversa. Non bisogna dimenticare che eravamo agiti dall'esterno. E' questa la vera esperienza di isolamento che uno prova".

Un isolamento un po' affollato. Che cosa accade per sentirsi così?
"Accade che perdi la tua identità. A parte il fatto che io di identità ne ho a tonnellate, perché ho sempre saputo perderla nei momenti giusti, ma quando arrivi lì sull'Isola, devi consegnare documenti, portafoglio, carte di credito, telefonino. E non hai più accesso a nessun tipo di informazione. Ti svegli la mattina e non sai dove ti manderanno che cosa farai. E' una sensazione orribile. Sembra di vivere un sequestro di persona".

Ma lei Busi perché ha deciso di fare questa esperienza? Sapeva fin dall'inizio di essere un corpo estraneo. Allora perché andare?
"Il motivo vero fino ad oggi non l'ho detto a nessuno. Ne ho accennato solo alla psicologa che era sull'Isola e che ascoltavo perché era un modo per aiutarla, per giustificarne la presenza".

Argomento grave?
"Gravissimo. Ho desiderato schiantarmi con l'elicottero che mi trasportava sull'Isola o infrangermi con uno di quei barconi che ci trasferivano da un punto a un altro dell'Isola contro uno scoglio. Lo so, può sembrare assurdo, ma mi trovavo in una situazione molto particolare. D'altro canto sono troppo spiritoso per suicidarmi. Ma non mi va nemmeno di continuare a vivere in Italia. Anche se, andandomene mi sembrerebbe di prosciugare l'unica linfa vitale che esiste, cioè io".

Quando dice situazione particolare a cosa pensa?
"Penso che vivere in Italia e aver scritto in italiano le mie opere, mi sconsola talmente tanto d'avermi fatto desiderare di morire. Mi dispiace molto che in questo pensiero di catastrofe, sarebbero state coinvolte altre vite umane. Mi sento per questo colpevole. E' la verità, semplice e brutale".

Diciamo una fantasia. Poi c'è il principio di realtà. Ora è fuori dall'Isola, nella sua Montichiari. Cosa ha percepito di quel mondo finto e vero allo stesso tempo?
"Le posso dire che come esperienza è stata superflua. Niente che non avessi già vissuto altrove".

Le relazioni con gli altri naufraghi?
"Deludenti. Tra l'altro sono stato accusato di essere andato sull'Isola con la mia superiorità culturale e di aver mancato di umanità. E' un rimprovero che non accetto. Credo di essere stato in più di una circostanza affettuoso. E poi, le dirò francamente, che mentre loro litigavano con me, io procuravo sketch da mandare in onda".

Si dice che senza Busi l'audience dell'Isola sia sceso molto.
"Per forza, nessuno di loro conosce l'arte dell'intrattenimento. Mi chiedo che cosa ci stessero a fare. Sono persone che rimbalzano contro i loro muri mentali. Io potrei andare avanti all'infinito. C'è anche una cattiveria degli umili e dei vinti, non solo dei forti e dei vincitori".

Lei come si definirebbe?
"Un lottatore, se qualcuno cade, ma davvero, sono pronto ad aiutarlo".

Un lottatore con il fantasma della morte. Come convivono le due cose?
"Ho fatto tantissime cose, ma a 62 anni quello che porto a casa è molto poco. Non potevo inventarmi un 1789 a Brescia. Da solo non ce la fai. Indubbiamente godo di una libertà sconosciuta ai più. Però sono anche uno che alla fine se la suona e se la canta. Allora la libertà o è un valore che trasmetti e condividi con altri, oppure è il sogno di un pazzo. E io mi vedo più pazzo che sognatore. E poi a me non basta vedermi, voglio sapere come sono visto. E' questo il mio inferno. La mia follia mentale che fa sì che io sia equamente distribuito fra tutti i miei personaggi".

Letteratura e vita a volte coincidono. Dicono che vogliono rispedirla sull'Isola. Ci va?
"Vado solo a Capri. Oppure in studio dalla Simona Ventura, mi sono invaghito di lei".

La sua avventura diventerà un libro?
"Neanche con un anticipo di un milione di euro. Un dirigente della Mondadori si è fatto avanti. Gli ho detto che non voglio più scrivere, soprattutto in italiano. Devo prima poter riacquistare fiducia nel mio paese e nei miei lettori".
Ward ha espresso la propria insoddisfazione per il modo in cui è, a suo dire, stato dimenticato dalla produzione dell''Isola dei Famosi', il popolare reality condotto da Simona Ventura. Ma facciamo un passo indietro. Nel corso della prima puntata, come di consueto, i naufraghi sono "atterrati" sull'isola dopo un tuffo in mare dall'elicottero. Tuffo che però si è rivelato fatale: a causa del vento (che avrebbe spostato le boe di riferimento), e della bassa marea i concorrenti sarebbero stati indotti a tuffarsi in acque troppo poco profonde, e molti di loro sono rimasti contusi.

Luca Ward è quello che ha subito le conseguenze peggiori, come lui stesso racconta: "Ho fratture vertebrali, l'osso sacro e il coccige rotto: stampelle e un busto da portare giorno e notte. Non riesco a vestirmi da solo, nè prendere in braccio i miei figli. Non posso guidare, nè stare seduto in posizione eretta". Ha poi aggiunto: "Devo portare di nuovo un pesante busto meccanico giorno e notte per un mese e mezzo. Non potrò certo tornare in studio, ma è altrettanto evidente che sembrano avermi del tutto cancellato dal programma: nessuno della produzione mi ha chiamato per chiedermi come sto. Questo silenzio da parte della Magnolia mi sorprende e mi spaventa. Non era inizialmente nelle mie intenzioni, ma a questo punto ho chiesto al mio avvocato di contattare la società di produzione e di valutare la strada più opportuna per tutelarmi".

Magnolia, la casa che produce l''Isola dei Famosi', intanto ha replicato con una secca smentita: "Contrariamente a quanto dichiara nell'intervista rilasciata a 'Tv Sorrisi e Canzoni' Luca Ward è stato costantemente assistito dalla produzione dell''Isola dei Famosi', immediatamente dopo la prima puntata e successivamente al suo ritiro". Precisa inoltre: "La produzione si è costantemente tenuta in contatto con l'agente di Ward, che ha avanzato richieste economiche da parte dell'attore. Visto il contenuto diffamatorio dell'intervista rilasciata a 'Tv Sorrisi e Canzoni' Magnolia ha dato incarico ai propri legali di procedere a tutela della propria reputazione".